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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

martedì 9 settembre 2014

Sfumature di Rosso







Muladhara - La Radice





Perdere la nostra connessione col corpo significa diventare privi di una patria spirituale. Senza un’ancora galleggiamo privi di scopo sbattuti dai venti e dalle onde della vita.

La sconnessione dal corpo sta diventando un’epidemia culturale. Di tutte le perdite che oggi disgregano l’animo umano, questa alienazione può essere la più allarmante, perché ci separa dalle più vere radici dell’esistenza.


Via via, con lavori degradanti, routine automatiche e ambienti che annichiliscono i nostri sensi si perde la gioia che nasce dalla connessione dinamica con l’unica presenza viva che ci viene garantita in nostro possesso per tutta la vita: IL NOSTRO CORPO.


Alla base del corpo, come alla base di una pianta, vi sono le nostre Radici!

Esse rappresentano il luogo da cui veniamo: la terra, l’utero, i nostri antenati, la nostra intera storia personale, possono essere viste come il modo che il nostro sistema ha di attingere al più vasto sistema del pianeta, la nostra fonte, l’origine della corrente da cui crescono tutte le cose... LA TERRA.

Una volta che abbiamo messo radici possiamo essere presenti, concentrati, dinamici, la nostra attenzione è completamente sul "qui e ora". Senza essere radicati alla terra siamo instabili, perdiamo il nostro centro, siamo spazzati via dai nostri piedi o sogniamo ad occhi aperti nel mondo della fantasia.
Quando perdiamo il nostro terreno, la nostra attenzione vaga ed è come se non fossimo del tutto qui.

Ci colleghiamo al nostro terreno attraverso i piedi e le gambe.
Diventa un percorso obbligato dunque lavorare queste parti del nostro corpo affinché possiamo radicarci correttamente e correttamente evolvere.

Le posture che lo Hatha Yoga mette a disposizione dell’umanità affinché un individuo possa iniziare il suo percorso di Radicamento del Corpo alla Terra hanno un’ulteriore caratteristica: Radicare lo Spirito al Corpo affinché la Mente si renda Stabile. 

Questo aspetto che non prescinde dal lato fisico, bensì lo completa, lo perfeziona e ne permette l’evoluzione nella pienezza, è il fulcro della pratica di uno yogi.

Per cominciare a lavorare al meglio sul nostro radicamento, gli yogi iniziano con la pratica di due Asana basilari:

TADASANA (Posizione della Montagna) o SAMASTHITI

TADA significa MONTAGNA. SAMA vuol dire DRITTO, IN PIEDI. STHITI equivale a STABILITA’, FERMEZZA.

In Posizione Tadasana si sta fermi ed eretti come una Montagna.
I piedi sono spalmati a terra eseguendo una pressione rivolta verso il basso.

La stabilità delle gambe proiettate verso la Terra, verso la nostra fonte di nutrimento primordiale, permette alla parte superiore del corpo di stare eretta e dritta, la colonna vertebrale ha così la possibilità di allungarsi verso l’alto.
Il torace può espandersi e la gabbia toracica può acquisire spazio per permettere al meglio il lavoro degli organi interni, che ossigenati abbondantemente in questa posizione di stabilità, ricevono maggiore energia per svolgere al meglio le loro funzioni fisiologiche.

Solo con un minuzioso e attento lavoro di Radicamento questa asana apparentemente banale può essere eseguita nel migliore dei modi traendone i benefici fisici e mentali che ne derivano.

Tadasana regala sicurezza e fiducia in se stessi, equilibrio e forza dinamica, elasticità mentale e stabilità emozionale.
Corregge i danni all’elasticità della colonna vertebrale causati proprio dallo scorretto “stare in piedi” della nostra quotidianità.

"Senza La Consapevolezza delle sensazioni e delle attitudini fisiche una persona viene spezzata in uno spirito privo di corpo e in un corpo disincantato."

             Alexander Lowen


VRKSASANA ( Posizione dell’Albero)

VRKSA significa Abero.

Questa è senza alcun ombra di dubbio la posizione più famosa dello Yoga.
Se si pensa allo Yoga si pensa a Vrksasana.

Ma perché fra le infinite posizioni anche di più elevato senso estetico e coreografico se vogliamo, la posizione dell’albero è la più conosciuta e la più usata per simboleggiare questa disciplina?
Sicuramente, volendo sfatare la più banale fra le convinzioni, non per la sua apparente semplice esecuzione, anche perché l’esecuzione corretta di questa Postura non è affatto semplice per una persona poco radicata.

Proprio come un albero, bisogna piantare bene le radici nella terra per eseguire Vrksasana e rimanere in equilibrio e armonia. 

Un albero si erge maestoso verso il cielo solo se le sue radici sono profonde e aggrappate al terreno, capaci di sostenerne il peso e permetterne l’elevazione. Così, il praticante, può allungarsi verso l’alto permettendo alla colonna di allinearsi, alle spalle di aprirsi, al torace di allargarsi per ossigenare il corpo al meglio, solo se la gamba è ben salda, solo se il piede compie correttamente l’azione di radicamento verso il terreno, l’altra gamba può adagiarsi con il tallone all'attaccatura della coscia e le dita rivolte verso il basso.

Con la stabilità acquisita sul piede che sta a terra, le anche posso aprirsi, la zona pelvica viene tonificata e irrorata di sangue ossigenato permettendo al primo chakra (MULADHARA) situato alla base della colonna vertebrale, nel plesso coccigeo, in prossimità del perineo, di assorbire energia nuova, pulita!

Questo Asana armonizza i muscoli delle gambe e regala EQUILIBRIO E ARMONIA.

Muladhara, il nostro chakra della base, è responsabile delle nostre Radici, del Collegamento con la Terra, del Nutrimento, della Fiducia, della Salute, della Casa, della Famiglia, della Prosperità, dei Nostri Confini.

Una persona ben radicata è in buona salute, il suo stato vitale è alto, si sente a proprio agio nel proprio corpo, prova un senso di fiducia verso il mondo, è capace di rilassarsi ed essere serena, è stabile, prova una sensazione di sicurezza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa c'entra il titolo con l'articolo?

Scuola di Yoga Surya ha detto...

Giusta osservazione, la tua è una questione di "attenzione"...
Ad ogni chakra corrisponde un colore e al primo chakra, chiamato Muladhara, corrisponde il colore rosso. Da qui nasce il titolo "Sfumature di Rosso".