Il vuoto è forma, forma è vuoto.
“Senza Parole”, questo è il nome che ho scelto quando qualche anno fa il mio Maestro di Calligrafia Giapponese, Norio Nagayama, mi chiese quale nome avrei voluto da calligrafa nell’arte dello Shodo. Così scelsi“Senza Parole”, sembrava perfetto nel mio intento, cioè quello di liberare, svuotare del senso comune che ogni calligrafo è chiamato a fare davanti al foglio di carta di riso, con il proprio pennello ed inchiostro, scrivere e dare forma alle parole.