La maggior parte delle persone inizia a praticare lo yoga con molti pregiudizi: alcuni si aspettano una guarigione istantanea dei disturbi, altri pensano che anche le asana più semplici siamo comunque difficili da eseguire. Spesso si tratta di persone che hanno una muscolatura rigida e una postura scorretta. Perfino chi è in perfette condizioni fisiche può non avere la stabilità fisica e mentale richiesta per praticare la disciplina correttamente. Quindi un principiante deve praticare le asana inizialmente a un livello base, e poi allenarsi con regolarità finchè la consapevolezza non raggiunge tutti gli strati del suo corpo.
All'inizio eseguite le asana della sequenza finchè non vi sentite a vostro agio nella posizione. Non sforzatevi, iniziate ponendovi piccoli traguardi: per ristrutturare muscoli, ossa, tessuti, posture e organi interni ci vuole tempo. Nello yoga i gesti di base, come ruotare un piede verso l'esterno o intrecciare le dita, sono chiamati “movimenti”. I gesti più sottili, come sollevare la rotula e stringere l'inguine sono considerate “azioni”. I movimenti fanno raggiungere la posizione, le azioni la perfezionano. Innanzitutto bisogna capire i movimenti. Imparate come osservare invece di cosa osservare: cogliere l'essenza dell'asana è più importante che eseguire correttamente i movimenti. Ai principianti alcune istruzioni possono sembrare assurde, persino impossibili. Ma, gradualmente, si diventa consapevoli della complessità e della sottigliezza dei movimenti del corpo, e ogni gesto diventa sempre più semplice, quasi istintivo. In seguito comprendendo le azioni di un asana, riuscirete a stabilire un ritmo e una velocità per il vostro allenamento. Entrerete in contatto con parti di voi che ignoravate l'esistenza. Le asana collegano con il mondo interiore.
Abbandonare la coscienza acquisita e far fronte alla situazione presente non è facile finchè non si è riusciti a risvegliare la sensazione addormentata.
I praticanti possono evolvere, di volta in volta , impercettibilmente, e passare da una condizione che li vede come muri di cemento ad un corpo più morbido e permeabile. Il ki comincia a passare. Il dialogo diventa più facile. E' tuttavia inutile provare finchè i praticanti continuano a conservare il dualismo tradizionale tra anima e corpo, e credono che il movimento non possa riguardare che il fisico.
"YOGA" Conoscere e praticare lo yoga con un grande maestro - B.K.S. Iyengar - Mondadori
Di fronte alla scienza - Itsuo Tsuda - Luni Editrice
Namastè