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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

giovedì 24 maggio 2012

Pronto Soccorso


Giorno 17 maggio presso la Scuola si è svolto il Seminario sul Pronto Soccorso.
E' stato molto interessante imparare rimedi semplici, e non, da utilizzare in momenti di bisogno.
La domanda più importante che è emersa è stata “intervenire o no in caso di necessità?”. Ecco il processo decisionale che deve essere alla base dell'intervento: PERCEZIONE CHIARA, di se stessi degli altri e dell'ambiente, ESPERIENZA, PRONTEZZA e SEMPLICITA', SICUREZZA e CALMA, altrimenti...è meglio chiedere AIUTO!
E' stato molto interessante confrontare il nostro modo di pensare la salute con quello del dott. Noguchi, medico giapponese e del dott.Gan, medico indonesiano. Secondo questi medici il processo terapeutico deve saper risvegliare la forza vitale dell'individuo per dare un maggiore impulso ai processi di autoregolazione del corpo. Basti pensare al concetto di salute; per noi occidentali la salute è sinonimo di assenza di malattia mentre per Noguchi o Gan è la capacità dell'organismo di riprendersi velocemente dalla malattia.
E' stato anche divertente vedere come ci si è improvvisati soccorritori e soccorsi, tutti con la voglia di prestare le migliori cure del caso. Bisogna ammettere, però, che in alcuni casi le persone soccorse sono “morte”, questo per dimostrarci come, anche in casi di assoluta tranquillità, sia difficile intervenire. Prima di tutto, pertanto, è fondamentale essere consapevoli di quello che si sta facendo ed in caso contrario è meglio chiedere aiuto.
Ora qualche consiglio pratico: per alleviare i dolori muscolari dovuti a contratture o tensioni basta riscaldare del sale grosso in padella, quando diventa caldo riporlo in uno strofinaccio ed usarlo come tampone sulla parte dolorante. L'ananas è un buon antinfiammatorio, mentre lo zenzero è un tubero “miracoloso”, dai molteplici effetti e da consumare in tanti modi diversi: infusi, decotti, nel the, come base per il soffritto...provare per credere!
Namastè

venerdì 11 maggio 2012

Muscoli, Sudore e Presenza Mentale


Era un torrido pomeriggio di agosto, il termometro ormai stanco di segnare i quaranta gradi cercava invano un riparo all'ombra del sole. Il viaggio non era stato dei migliori. Il breve tempo concesso alla “siesta”, allietata dalla “musica” dei treni in transito, non era riuscita a far recuperare le energie sprecate la mattina nell'intento di costruire castelli di sabbia.
Quando i due arrivarono a destinazione si resero subito conto che quell'anno avrebbero dovuto sudare molto e la ragione non era certo il caldo. Erano presenti volti noti, conosciuti per la loro bravura, amici di sempre e persone mai viste, tutte accomunate dalla stessa passione.
Quello che di certo non mancavano erano gli sguardi scrutatori dei presenti, intenti a carpire i segreti degli altri concorrenti. In fondo, però, ognuno cercava di darsi simbolicamente una pacca sulla spalla per rafforzare la propria autostima.
Il pomeriggio trascorreva tranquillo tra acquisti e chiacchiere quando i due decisero di andare a controllare quello che l'indomani sarebbe diventato il campo di battaglia. Dopo qualche “tiro” sulle nuove vie rientrarono decidendo quale sarebbe stata la migliore strategia da adottare.
Con il calare della sera, complice probabilmente una doccia gelata ed una luna piena, quello che prima era un ambiente ostico ora si trasformava in un covo di amici intenti a divertirsi. Birra e salsiccia, questa era la cena. I più audaci si imbattevano in piatti di pasta dall'indubbia provenienza, ma dal sapore favoloso. C'era chi era preso da una musica assordante e c'era chi aveva le “palle piene” della stessa musica. I due erano tra coloro che avrebbero appiccato incendio alle casse da cui usciva la musica, così di soppiatto cominciarono a sabotare il mixer del dj.
La guerra fu persa...la musica continuò al massimo volume per tutta la notte!!!
Con il sole ormai alto, con un rapido caffè ed un cornetto di bassa qualità, le persone, con il tipico passo lento di chi la notte ha vissuto da leone, si erano radunate intorno all'imbonitore che dettava le regole della guerra. Il clima di festa della sera prima era sparito e di nuovo erano tornati gli sguardi della sfida. Molti sapevano che non avrebbero avuto nessuna possibilità di vittoria, ma nessuno voleva dimostrarlo, anzi la legge della strada imponeva di mostrarsi ancora più forte.
La gara ebbe inizio ed i due per riscaldarsi chiusero vie già conosciute, “Pinko Ponko” e “Red Hot”. Amici cominciarono a cadere sotto i colpi dello stress e della fatica, ma non c'era tempo per i feriti, gli avversari avanzavano a colpi di 7B e 7C. Occorreva giocare la carta: “O Zappatore”, 33 metri di pura adrenalina. Muscoli, sudore e presenza mentale erano gli unici ingredienti per poter arrivare in “catena”. Può sembrare “strano” ma essere a 33 metri di altezza, attaccati solo ad una corda, a strapiombo sul niente fa un certo effetto (bisogna avere nervi saldi e chiappe strette) ed ogni passo, ogni tacca, ogni metro in più sono un piccolo tassello alla conoscenza personale.
Ma la gara andava avanti ed i due riuscirono a mettere a segno diversi punti chiudendo un'altra serie di vie. Di nuovo però era tempo di giocare l'asso “Piscina con vista” un via di 30 metri con traverso laterale mai provato prima. I muscoli dolevano, ma i due sapevano che avrebbero dovuto osare...così fu!
Ore 18.30 fine dei giochi. Tutti i partecipanti alla gara stancamente tornavano al rifugio dove ad attenderli c'era una doccia gelata ed una birra altrettanto fredda, e tutti con gli animi ansiosi di conoscere l'esito della gara. Da li a qualche ora avrebbero saputo.
Di nuovo divenne notte e come per quelle strane alchimie la festa ricominciò. La gara era stata momentaneamente rimossa dalla testa, quest'ultima ormai sopraffatta da quella musica dal volume “infernale”.
Era il momento, i giudici, che come due azzeccagarbugli si erano appartati precedentemente su un tavolino per i conteggi e le dovute verifiche, gridavano al pubblico che ormai tutto era pronto per la proclamazione. “I vincitori sono...”.
I due non vinsero la gara, non si qualificarono nemmeno tra i primi tre, in fondo lo avevano sempre saputo di non avere nessuna chance, ma la passione per la montagna e per la roccia, la voglia di condividere con gli altri delle nuove esperienze avevano fatto di loro i veri vincitori!
Resoconto del meeting di arrampicata sportiva organizzato dall'associazione Vertical Climbing Laos svoltosi nei giorni 19-20 agosto presso le falesie di Orsomarso (CS)