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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

lunedì 25 luglio 2011

Quanto tempo occorre per capire la vita? Tutta la vita!

Spesso non siamo in grado di capire la vita e il nostro grado di confusione corrisponde al grado di sofferenza che proviamo. Passare da un modo di vita in cui danneggio me stesso e gli altri ad un modo di vita in cui non danneggio nessuno non è complicato. Le difficoltà nascono quando sostituiamo alla pratica reale l'idea che noi dovremmo essere diversi o migliori di quello che siamo, o che la nostra vita dovrebbe essere diversa da quella che è.
Sostituendo alla vita così com'è idee di come dovrebbe essere sbagliamo subito la partenza.
Per capire la via bisogna sperimentarla direttamente, è inutile e dannoso sognare come sarebbe se solo potessimo fare questo, se solo avessimo quell'altro. Essere presenti a ciò che siamo, qui e adesso, questa è la via.
Bisogna cominciare a capire che pensiamo continuamente a come potrebbe essere la nostra vita o com'è stata in passato e comprendere quanto raramente siamo presenti. Non sperimentiamo la vita, la pensiamo, la immaginiamo e la riempiamo di opinioni, creando una irreale paura che esercita un potente dominio su di noi.
Prendere consapevolezza delle barriere che l'io erige contro la vita (pensieri, emozioni, fughe, manipolazioni) può essere doloroso ma rivelatrice, solo insistendo le nuvole che offuscano la vita si alzano.
A questo punto l'esperienza di vivere il presente attimo per attimo è risanante.
Tutto ciò è semplice? Si. Facile? No.
Vedere un artista è ispirante, ma voler essere come lui è inutile. Dobbiamo imparare dal qui e ora, da come siamo qui e ora. Fantasticare di un meraviglioso futuro o ricordare le gesta passate non ci fa crescere, al contrario non impariamo e non cresciamo.
Tutto ciò non è difficile da comprendere il difficile è metterlo in pratica, solo perseverando tutta la vita potremo comprendere la vita.
Namastè

lunedì 4 luglio 2011

Percezione e Azione

Gli Yoga Sutra definiscono lo Yoga come la capacità di dirigere la mente senza distrazioni e in modo continuo. Gli Yoga Sutra definiscono anche Avidyà come errata comprensione. Avidyà possiamo intenderla come il risultato dell'accumulo delle nostre azioni inconsce, i giudizi e le reazioni che abbiamo prodotto meccanicamente per anni e anni. Per effetto di queste risposte inconsce la mente diventa sempre più dipendente dalle abitudini e finiamo per considerare la nostra reazione di ieri come la norma di oggi.
Lo Yoga aderisce all'idea che nel nostro profondo c'è qualcosa, anch'esso molto reale che, a differenza di tutto il resto, non è soggetto a cambiamento. Questa sorgente si chiama purusa che significa "ciò che vede correttamente". Il purusa è il potere dentro di noi che ci fa percepire nel modo giusto. La pratica dello yoga favorisce l'instaurarsi di questa visione priva di ostacoli. Finchè la mente è velata da avidyà, le percezioni sono oscurate.
La vera comprensione, però, non viene da sè. La mente ed il corpo sono assuefatti a determinati modelli percettivi che possono venire gradualmente trasformati attraverso la pratica dello yoga. All'inizio della nostra pratica la nostra esperienza è un'alternanza di momenti di chiarezza e di oscurità, con il tempo approderemo a una sempre maggior chiarezza , questo cambiamento ci darà la misura dei nostri miglioramenti.
Namastè