Spesso non siamo in grado di capire la vita e il nostro grado di confusione corrisponde al grado di sofferenza che proviamo. Passare da un modo di vita in cui danneggio me stesso e gli altri ad un modo di vita in cui non danneggio nessuno non è complicato. Le difficoltà nascono quando sostituiamo alla pratica reale l'idea che noi dovremmo essere diversi o migliori di quello che siamo, o che la nostra vita dovrebbe essere diversa da quella che è.
Sostituendo alla vita così com'è idee di come dovrebbe essere sbagliamo subito la partenza.
Per capire la via bisogna sperimentarla direttamente, è inutile e dannoso sognare come sarebbe se solo potessimo fare questo, se solo avessimo quell'altro. Essere presenti a ciò che siamo, qui e adesso, questa è la via.
Bisogna cominciare a capire che pensiamo continuamente a come potrebbe essere la nostra vita o com'è stata in passato e comprendere quanto raramente siamo presenti. Non sperimentiamo la vita, la pensiamo, la immaginiamo e la riempiamo di opinioni, creando una irreale paura che esercita un potente dominio su di noi.
Prendere consapevolezza delle barriere che l'io erige contro la vita (pensieri, emozioni, fughe, manipolazioni) può essere doloroso ma rivelatrice, solo insistendo le nuvole che offuscano la vita si alzano.
A questo punto l'esperienza di vivere il presente attimo per attimo è risanante.
Tutto ciò è semplice? Si. Facile? No.
Vedere un artista è ispirante, ma voler essere come lui è inutile. Dobbiamo imparare dal qui e ora, da come siamo qui e ora. Fantasticare di un meraviglioso futuro o ricordare le gesta passate non ci fa crescere, al contrario non impariamo e non cresciamo.
Tutto ciò non è difficile da comprendere il difficile è metterlo in pratica, solo perseverando tutta la vita potremo comprendere la vita.
Namastè