Gli Yoga Sutra definiscono lo Yoga come la capacità di dirigere la mente senza distrazioni e in modo continuo. Gli Yoga Sutra definiscono anche Avidyà come errata comprensione. Avidyà possiamo intenderla come il risultato dell'accumulo delle nostre azioni inconsce, i giudizi e le reazioni che abbiamo prodotto meccanicamente per anni e anni. Per effetto di queste risposte inconsce la mente diventa sempre più dipendente dalle abitudini e finiamo per considerare la nostra reazione di ieri come la norma di oggi.
Lo Yoga aderisce all'idea che nel nostro profondo c'è qualcosa, anch'esso molto reale che, a differenza di tutto il resto, non è soggetto a cambiamento. Questa sorgente si chiama purusa che significa "ciò che vede correttamente". Il purusa è il potere dentro di noi che ci fa percepire nel modo giusto. La pratica dello yoga favorisce l'instaurarsi di questa visione priva di ostacoli. Finchè la mente è velata da avidyà, le percezioni sono oscurate.
La vera comprensione, però, non viene da sè. La mente ed il corpo sono assuefatti a determinati modelli percettivi che possono venire gradualmente trasformati attraverso la pratica dello yoga. All'inizio della nostra pratica la nostra esperienza è un'alternanza di momenti di chiarezza e di oscurità, con il tempo approderemo a una sempre maggior chiarezza , questo cambiamento ci darà la misura dei nostri miglioramenti.
Namastè
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