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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

martedì 18 novembre 2014

Quando l'allievo è pronto, il maestro appare

“Il Maestro non può essere tale se non è anche a sua volta allievo. Imparare è un'arte, insegnare è un'arte, ma imparare è cento volte superiore all'insegnare”.(BKS Iyengar)

Quando si decide di intraprendere un percorso vero in qualunque disciplina, il punto di inizio è quello di individuare il migliore Maestro o Guida, che possa essere punto di riferimento, faro nella notte, per percorrere senza errori e senza inciampi, il cammino che si intende seguire. 

Ecco che la figura del Maestro autentico riveste un ruolo importante, rappresenta la sintesi di una tradizione secolare di conoscenze, che si tramanda di generazioni in generazioni, diventa la fonte da cui attingere il sapere, per dissetare la propria sete di conoscenza: l’assetato ha sempre bisogno di acqua, l’Allievo ha sete, il Maestro è l’acqua.

Ma è proprio questa ricerca, spinta in realtà da idee ed emozioni superflue, che si finisce per non trovare il vero “Maestro Autentico”: sono le aspettative e le idee sulla figura del Maestro, su quello che dovrebbe dire, su quello che ci si aspetta che faccia, che ostacolano questo incontro puro, fino a che si proietteranno idee personali riguardo al Maestro Autentico non si potrà conoscerlo integralmente. Il Maestro “Ottimale” non è quello “Ideale”, il primo è autentico, il secondo è pensato.

Quando l'allievo è pronto il maestro appare…non si può essere scelti come allievi, si cammina, si procede e si progredisce a livello interiore, spirituale fino a quando ci sarà qualcosa che risponde alla legge di affinità, che porta ad essere avvicinati da un Maestro, a volte per anni, a volte anche per pochi minuti.

Ecco che l’Allievo non diventa un semplice travaso delle conoscenze del Maestro, non impara quello che il Maestro già sa, ma si crea una sottile affinità tra i due. Quando il Maestro non segue più come prima il proprio allievo, non è per abbandonarlo (pensiero che a volte prende l’allievo “intristito”), ma per lasciare che egli vada oltre, verso la vera conoscenza di se stesso. (…si è tutti quanti sulla scena del mondo a recitare, e nel momento in cui capita di fare un parte, non resta che farla! Se capita di fare il maestro si dovrà tagliare il dito al ragazzino impertinente, così potrà capire che le dita, oltre a servire per mangiare, possono far sprigionare l’illuminazione.- cifr. Maestro Engaku Taino). 

Un giorno l’allievo chiese al Maestro: “Maestro, ebbene, qual’ è il Giusto Sentiero?”. Il Maestro lo guardò e rispose: “Solo chi si addentra nel bosco può riuscire a vedere fiori meravigliosi, insetti fantastici, sassi stupendi e levigati dal vento”. L’allievo rispose: “Ma Maestro, se entrerò nel bosco, rischierò di perdermi”. Il Maestro rispose: “Solo chi non ha timore di conoscere, non si perderà”. Tutti gli altri vagheranno al di fuori del bosco, cercando il sentiero, ma non lo troveranno mai”. Il Maestro proseguì: “Hai mai conosciuto Dio?”. L’allievo disse: “Ma nessuno può conoscere l’Altissimo”. Il Maestro disse: “Solo chi ha il coraggio di guardare dentro sé stesso, può scorgerlo. Egli è abbagliante come mille soli. Egli è nel contempo Padre e Madre, maschile e femminile, Luce ed Ombra. Solo chi comprende questo potrà conoscerlo”.

Namastè





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