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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

martedì 20 gennaio 2015

La pratica dello Yoga secondo natura


“Agli inizi il progresso è sempre ostacolato da difficoltà, finchè l’essere non è pronto, le porte interiori rimangono chiuse. Il cammino dello yoga è lungo, ogni palmo di terreno dev’essere conquistato vincendo una grande resistenza e le qualità necessarie sono una pazienza e una perseveranza invariabili ed un’incrollabile fede malgrado tutte le difficoltà, tutti i ritardi e gli apparenti insuccessi”.
Sri Aurobindo
Il cammino dello Yoga è un cammino lungo e irto di ostacoli!!! Lo sanno bene tutti coloro che da poco hanno iniziato questa pratica!!! Per alcuni gli ostacoli non sono solo fisici ( stirare le ginocchia, allineare la nuca all'osso sacro, aprire le spalle, ecc.ecc.), ma sono molto più profondi, vanno al di là del limite fisico. Questo perché tutte le parti della nostra natura, sia fisica che mentale, seguono ancora i vecchi movimenti, non cedono al cambiamento o al progresso, perché ciò richiederebbe un grosso impegno, in quanto si troverebbero di fronte a qualcosa di superiore.

Il pensiero di Aurobindo, uno dei più grandi maestri spirituali dei primi del novecento , è sicuramente affascinante e fa riferimento ad un livello più alto di Yoga. Lo Yoga di Aurobindo è lo yoga proprio della Natura, in quanto la natura segue inevitabilmente uno yoga che è la sua stessa legge. Yoga che non è altro che cambiamento, evoluzione, trasformazione dell’essere attraverso l’unione o l’identificazione con una coscienza più elevata. 

Ecco che lo Yoga diventa una via di liberazione, attraverso una maggiore coscienza di sé, ogni individuo avvia la propria evoluzione, la quale non avviene attraverso l’abbandono o l’annullamento della propria natura “ordinaria”, ma attraverso un cambiamento della propria coscienza.

Succede così che ogni allievo, all’inizio della sâdhanâ (Disciplina dello Yoga), si presenta con mille difetti ed imperfezioni, che rendono difficile la pratica e il progredire nello yoga. Diventa fondamentale non lasciarsi prendere dallo sconforto per le difficoltà ed incertezze, non bisogna continuare a ripetersi tutti i difetti che si hanno, perché ciò vorrebbe dire che ci si identifica con essi, mentre ciò che conta e distaccarsi da essi e considerarli come movimenti di quella parte dell’individuo che è ancora in evoluzione : “… nello Yoga, un desiderio soddisfatto, un falso movimento accettato, causano un arretramento peggiore di un desiderio deluso.”

Nell’ideale di Aurobindo quindi, il primo passo in questo percorso di trasformazione, è la scoperta e la trasformazione di una nuova coscienza, che provocherà un rovesciamento della natura dell’uomo.

… la presenza d’imperfezioni anche gravi e numerose, non potrà costituire un impedimento permanente al progresso nello yoga; se l’imperfezione fosse un ostacolo, nessuno potrebbe riuscire nello yoga, perché tutti sono imperfetti; il solo ostacolo che potrebbe essere durevole è l’insincerità … “.

1 commento:

Otto ha detto...

Molto bene.