Il bambù, cedendo, sopravvive alla tempesta, mentre una quercia può essere sdradicata. Perchè? Piegandosi, il bambù non occuca più lo spazio che occupava prima. Sa come essere immateriale e quindi non è investito in pieno dalla tempesta.
Cedendo, il bambù sopravvive. Non ne viene sminuito. Con le sue forti radici, non perde terreno. Quando il vento cessa di soffiare, il bambù si ripiega all'indietro, tornando dov'era prima. In realtà il bambù è una pianta pittosto vigorosa: è longeva, sempreverde, anche in inverno. Non cadrà nemmeno sotto il peso della neve più abbondante, in quanto non offre alla neve grandi rami dove posarsi. Sembra capace di adattarsi rapidamente ad ambienti nuovi, e ricresce più forte dopo aver subito le tempeste invernali o i colpi d'ascia del boscaiolo. E all'interno? All'interno è vuoto. Ciò dimostra come il vuoto, la vacuità, la cavità e l'immaterialità possano essere molto vitali.
Nell'avversità delle tempeste della vita, dovremmo piegarci, ma senza spezzarci e senza cedere. Dovremmo affondare le nostre radici fino alla sorgenti della vita, nutrirci dell'energia del cielo e della terra. E dovremmo guardarci dentro e capire come il vuoto funziona dentro di noi.
"Essere flessibile significa possedere la flessibilità nella propria sostanza. Non significa essere debole" (Il Tao della Vita Quotidiana)
Namastè
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