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La Scuola di Yoga “Sùrya” nasce nel novembre del 2003 per iniziativa del suo fondatore Ottaviano Fuoco, studioso di cultura indiana ed insegnante di Yoga, come Associazione Sportivo Culturale US ACLI, riconosciuta dal CONI.
La scuola è un centro dove è possibile praticare lo HathaYoga e non solo, possiede una biblioteca ed una Sala da thè. Organizza seminari di Shodo e di Nada Yoga, incontri di studio, concerti, conferenze, approfondimenti sulle discipline orientali.

mercoledì 22 giugno 2011

Lo Specchio!

Conosco due poesie che hanno come tema centrale lo specchio:
La prima
Praticare consiste nel pulire costantemente lo specchio così che, rimuovendone la polvere dei pensieri e delle azioni illusorie, può risplendere.
La seconda
Non vi è alcuno specchio, né alcuna superficie da pulire, né alcun luogo dove la polvere si posi.
Le limitazioni della vita sono già presenti al momento del concepimento. I fattori genetici sono in sé limitazioni. Molto presto sviluppiamo strategie per proteggerci contro i pericoli in agguato ed a causa della paura cominciamo a contrarci ed a limitare la vastità della vita.
Con l'apprendimento del linguaggio cerchiamo di affrontare le minacce immagazzinandole in ogni cellula del corpo e ricorrendo alla memoria mettiamo in relazione ogni nuovo pericolo con i precedenti. La verità è che passiamo attraverso diversi condizionamenti e poco a poco mutiamo l'idea che abbiamo di noi stessi.
Essendo stati minacciati nella nostra apertura alla vita, supponiamo che il nostro io sia la contrazione provocata dalla paura. Qualunque sia la rappresentazione che abbiamo di noi stessi l'importante è adeguarsi alla rappresentazione contratta di noi stessi. La paura, quindi, non è creata dal condizionamento ma dall'immagine di noi stessi.
Questa rappresentazione, fortunatamente, essendo visibile nei nostri pensieri e riflessa nelle tensioni del corpo, può diventare il nostro maestro se facciamo esperienza di noi stessi nel momento presente. Ciò che dobbiamo conoscere è il modello di pensiero che nutriamo in questo preciso momento e quali tensioni presenta oggi, in questo preciso momento, il nostro corpo. Mediante una “Via Spirituale”, notando i pensieri e sperimentando le tensioni fisiche illuminiamo la paura. Così facendo la nostra errata identificazione con un sé limitato svanisce a poco a poco e diventiamo sempre più capaci di essere ciò che siamo davvero: un non-sè, una risposta aperta alla vita.
Ritornando alle poesie, benché la comprensione sia racchiusa nella seconda poesia, il paradosso è che dobbiamo lavorare con la prima poesia: dobbiamo pulire lo specchio, dobbiamo diventare consapevoli dei pensieri e delle azioni, dobbiamo prendere coscienza delle false reazioni nei confronti della vita. Solo così potremo vedere che la paura è sin dall'inizio un'illusione. Comprenderemo che non occorre nessuna lotta per sbarazzarci di un illusione , ma questo lo capiremo solo se puliamo lo specchio in continuazione.
Dobbiamo pulire lo specchio fino a conoscere , visceralmente, la verità della nostra vita. Solo allora potremo capire che , dall'inizio, niente occorreva e che la vita è sempre stata aperta e feconda.
Ma non inganniamoci sulla necessità di una pratica sincera per poter vedere le cose con la stessa chiarezza delle nostre mani.
Namastè

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