Il dodicesimo capitolo del dodicesimo canto della Bhagavad-gìtà recita: "Se non puoi agire assorbito nella piena coscienza di Dio, sforzati allora di rinunciare ai frutti delle tue azioni e diventa consapevole della tua natura spirituale. Ma se non riesci neppure a seguire questa via, coltiva allora la conoscenza. Superiore alla conoscenza, tuttavia è la meditazione, e superiore alla meditazione è la rinuncia ai frutti dell'azione, perchè con questa rinuncia si può ottenere la pace della mente.
Colui che non è invidioso di nessuno, ma si comporta con tutti come un amico benevolo, che non si considera proprietario di niente, che è libero dal falso ego, che rimane equanime nella gioia come ne dolore, che è pronto al perdono ed è sempre soddisfatto, che si impegna nel servizio devozionale con determinazione e che ha la mente e l'intelligenza in accordo con Dio, è molto caro a Dio!"
Namastè
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