Il saggio vede il tempo come una semplice successione di eventi. La formula di Takuan , monaco zen (1573 - 1645), è di vivere nel presente al massimo, senza essere in alcun modo ostacolati dal passato che sfugge.
Il monaco zen Dogen (1200 - 1253) dichiarò: "Che cosa ne è dell'esistenza e del tempo? Il tempo non è altro che l'esistenza, e tutta l'esistenza non è altro che il tempo".
C'è un'enorme differenza tra questa concezione del tempo e quella alla quale siamo assoggettati nella via civilizzata e cioè, quella di un "tempo" che esiste al di fuori di noi, indipendentemente da noi, oggettivo, indicativo, costrittivo.
Il tempo di Dogen è il tempo che noi stessi creiamo, il tempo in cui viviamo, l'eterno presente.
Il mattino non è il pomeriggio, ieri non è oggi. Una mela non è un'altra mela, Mario non è Giovanni, in altri termini, quello che percepiamo non sono aspetti successivi del tempo. Tutte le esistenze sono proiezioni di noi stessi, noi siamo il tempo ed il tempo è noi.
Il tempo che viviamo è completamente diverso dal tempo che la vita sociale ci impone. Assorbiti dal "tempo sociale" bisogna contemplarlo come si fa con un paesaggio.
Nella vita sociale siamo chiamati a vivere nel passato e nell'avvenire: il primo con la sua accumulazione di esperienza che formano la conoscenza e il secondo, con i tanti progetti da realizzare. Non sappiamo vivere nel presente perchè esso è inafferrabile, appena si dice "ecco ora!!!", è già sparito nel passato.
Pur vivendo in ogni istante il presente, siamo incapaci di coglierlo. Siamo incapaci di vivere pienamente e con serenità. Per cui praticare lo yoga, cioè quella "condizione di perfetta, serena e naturale unione con il tutto" può avere un aspetto interessante...ma è pur sempre un paradosso!
Vi consiglio di vedere il link allegato dura qualche secondo...ma è molto significativo!
Namastè
...il presente è un dono.... |
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