Nel nostro corpo l'energia non naviga a caso, segue circuiti ben definiti, è canalizzata e guidata.
Come non è bene confondere i condotti (fili elettrici) con la stessa elettricità, così occorre non identificare le energie circolanti nel nostro corpo con i conduttori; non bisogna quindi confondere il "pràna" con i suoi condotti le "nàdi".
Cosa sono questi condotti? Secondo l'anatomia yogica, il nostro corpo è solcato da una rete complessa di 72.000 nàdi, in sanscito letteralmente "tubi", in cui circola l'energia.
Alcuni autori identificano le nàdi con i nostri nervi fisici, mentre altri affermano che questi condotti sono essi stessi esclusivamente sottili, cioè non visibili dai nostri sensi, ma pur sempre materiali.
I difensori della teoria "nàdi=nervi" fanno osservare che gli antichi trattati classici di Rishi descrivono le nàdi come tubi composti da tre strati. Lo strato interno si chiama "sirà", quello intermedio "damàni", quello esterno "nàdi". Questo nome serve anche a designare l'organo nella sua totalità.
Gli yogi affermano che, nell'uomo ordinario, un gran numero di questi condotti non sono permeabili alle energie pràniche e che, di conseguenza, l'energia circola male nell'organismo. Poichè il pràna è il motore essenziale di tutta la nostra vita fisica e mentale, questa situazione porta con sè vari squilibri psicofisici.
Uno degli obiettivi iniziali dello yoga è quello di garantire la libera circolazione delle energia pràniche a tutti i livelli. Questa è la ragione per cui i Rishi hanno proclamato la necessità di un nutrimento appropriato, di àsana (posizioni) che tengono aperto un numero massimale di nàdi, di una vita sana e semplice, possibilmente all'aria aperta, ogni volta che le circostanze lo permettono.
La pratica dello yoga, permette all'Occidente di conservare la permeabilità di una sufficiente quantità di nàdi, assicura un metabolismo energetico corretto e sufficiente ai bisogni ordinari.
Comunque per arrivare allo stato di salute dinamica sul piano mentale, così come su quello fisico, è indispensabile il prànayàma (tecniche respiratorie).
La prima condizione da assolvere, quindi, sta nell'assicurarsi che la rete di distribuzione sia in grado di adempiere alla sua funzione.
Namastè
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